Clientelismo: un bene per pochi ma un male per molti!

Clientelismo, termine diffuso nella nostra società, tende ad indicare per consuetudine la pratica grazie alla quale una persona che non avrebbe alcun titolo per godere di risorse, benefici o posti di prestigio nel panorama politico-sociale, li ottiene attraverso favori forniti da una o più persone appartenenti ad un gruppo di potere.
Il termine deriva da cliens della lingua latina riferito al cittadino che, per la sua posizione svantaggiata nella società, si trovava costretto a ricorrere alla protezione di un “patronus” in cambio di svariati favori, talvolta al limite della sudditanza (fisica e psicologica).

Clientelismo visto come male o come vantaggio del singolo?

A questa domanda molti non sanno rispondere, o abbozzano risposte false o addirittura fitte di ipocrisia, ebbene è una pratica che non fa altro che portare avanti una popolazione debole e piena di insicurezze, una collettività malata abituata a leggere ogni giorno articoli che riportano fatti di cronaca riguardanti scalate sociali, truffe, bandi falsati!
Vengono accettate imprese che chiedono bandi su misura, persone che chiedono e ottengono scorciatoie di vario tipo, burocratiche, lavorative.

Ma in una realtà del genere come è possibile vivere?

Quante volte ci demoralizziamo quando ci vediamo scavalcare da personaggi che non hanno la competenza  su quel che andranno a fare, ma sono lì perché semplicemente qualcuno lo vuole.
Come si suol dire il pane va sempre a chi non possiede denti per poterlo mordere.
Grazie a questa pratica del “clientelismo” molte personalità incompetenti andranno avanti a discapito di chi veramente sa e che non può perché non ha come si dice da noi ” alcun santo in paradiso”.
L’intera società deve ammettere le proprie responsabilità e fare una battaglia vera per poter cambiare questo stato di cose.
Come possiamo noi giovani migliorare una società così degradata se gli stessi adulti ce la impongono?
Quante volte mi sono sentita dire che bisogna seguire la società per andare avanti, quante volte l’amarezza ci assale quando vediamo gli innumerevoli torti che siamo costretti a  sopportare solo perché “è così che va il mondo e non si vive di sogni o di soli ideali, bisogna accettare la realtà per quel che è con le sue vergogne!”
Bisogna esporsi, cercare di cambiare un presente che poco corrisponde alle nostre esigenze, smetterla di accettare passivamente con rassegnazione tutto quel che ci viene imposto quotidianamente e vivere come ci è più consono.
Provare per una volta ad esprimere liberamente il nostro pensiero, a non aver paura di quel che ne comporta, perché la libera espressione è la cosa più bella che possa esistere, è una cosa che ci da vita , voce in capitolo, ci da il potere di migliorarci e di migliorare il mondo che ci circonda, anche in politica aprirsi a nuove prospettive cercando di essere più presenti.

Il problema vero non è il clientelismo, questa nuova forma di potere che ha risucchiato quasi ogni campo del nostro mondo, ma noi che non ci esponiamo e accettiamo passivamente tutto quello che qualcun altro dice, siamo gli uomini del domani e non reagiamo, la soluzione migliore sarebbe quella di mostrarsi in modo da costruire una società che rispecchi le nostre reali esigenze cercando anche di eliminare volta per volta questa pratica del clientelismo che sembra non doversi mai placare.

Mariagrazia Scognamiglio

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